POLEMICHE E RICOSTRUZIONE

. martedì 14 aprile 2009

In Abruzzo qualche centinaio di morti, e decine di migliaia di senzatetto.
In Parlamento il solito accordo bipartisan:
''questo non è il momento delle polemiche''.
Certo, sarebbe assurdo parlare di norme antisismiche dopo un sisma.
Parliamo di norme antiforfora.

Questo non è il momento di parlare di speculazione edilizia, incuria, ecomafia, corruzione, per riflettere su quanto sia appropriata la definizione "condono tombale".
È il momento di dare al governo la possibilità di sfruttare la tragedia come ennesimo spot "sociale" per le elezioni europee. Qualcosa tipo la topona sdraiata sulla monnezza che ringrazia il governo di avere "ripulito Napoli", ma più in grande, e a reti semi-unificate.
Questo non è il momento di dare la colpa ai colpevoli, di attribuire le responsabilità ai responsabili.È il momento di intervistare gli esperti, e domandargli basiti e increduli come sia possibile aspettarsi un terremoto in un paese che da sempre trema come un parkinsoniano all’ultimo stadio. Ci faranno una puntata di Voyager: com’è possibile aspettarsi un sisma in zona sismica?..
Questo non è il momento di chiedere conto a chi costruisce palazzi con lo zucchero a velo al posto del cemento, sarebbe indelicato verso chi sotto le macerie di quei palazzi c’è morto.
Il loro ultimo desiderio è stato di certo un accordo bipartisan in Parlamento che evitasse le polemiche.
Questo è il momento di ravanare tra le macerie delle vite altrui, a caccia di reperti strappalacrime da esibire alle telecamere. Questo è il momento di pregustare il business per la ricostruzione, condito dalla deregulation del nuovo piano casa.
Non è questo il momento di polemizzare, lo dicono i saggi, lo dicono i politici, lo ripetono i media, ed è una posizione che può essere condivisa. Ma mentre noi non polemizziamo, intanto, qualcuno lavora e pone le condizioni per una circolazione dei valori attraverso i quali leggere, interpretare e dimenticare gli eventi che accadono:

“quella che si definisce memoria collettiva non è affatto il risultato di un ricordo ma di un patto, per cui ci si accorda su ciò che è importante e su come sono andate le cose, utilizzando le fotografie per fissare gli eventi nella nostra mente. Le ideologie creano archivi di immagini probatorie e rappresentative che incapsulano idee condivise, innescano pensieri e sentimenti facilmente prevedibili”.

Susan Sontag, "Davanti al dolore degli altri"

fonti: http://www.indicius.it/disclaimer.htm

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Certo... è in momenti come questi che viene a galla tutto. I vigliacchi si mostrano in tutta il loro splendore. Gli avvoltoi volano raso terra in cerca di un pezzo di cadavere di cui appropriarsi, perché di quello si cibano. I politicanti si sbracciano e colgono l'occasione per emettere suoni striduli in difesa di individui immaginari. I sinistroidi se la prendono con la destra e la destra se la prende con la sinistra.
E ci sorge spontaneo quel disgustoso senso di nausea a cui siamo già quasi assuefatti.
E non ci accorgiamo che finiamo col continuare a dare voce a quella minoranza di criminali smidollati, vigliacchi e cinici di cui stiamo parlando.
Sì perché secondo me quella è la minoranza. La maggioranza di noi vuole far andar bene le cose, siano essi uomini politici, "autorità" o semplici cittadini.
Ho volutamente lasciato fuori i giornalisti, perché quella è una categoria a parte...
Enrica