Breve storia di una panchina...

. giovedì 16 luglio 2009
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Quasi 500 cittadini e cittadine veronesi con nomi e cognomi hanno proposto "un percorso pubblico da 'fare insieme' per esprimere dissenso verso una città chiusa, discriminante e paurosa e per progettare una città aperta, giusta e gioiosa". Durante l'inverno si sono incontrati in assemblee pubbliche, con prestigiosi relatori, per ragionare insieme sui sempre più cupi divieti che incombono sulle nostre vite e sulla nostra città ed hanno individuato come simbolo della città chiusa, discriminante e paurosa l'atto scellerato dell'amministrazione comunale di togliere le panchine dai giardini in cui erano soliti sostare anche stranieri.

Togliendo le panchine, si sono ridotti i diritti di tutti: il diritto ad una sosta ristoratrice, a giardini pubblici curati, il diritto al riposo, alla convivialità, all'incontro casuale con altri, il diritto a godere 'gratuitamente' della vista della nostra città... il diritto del contribuente a vedere i propri soldi utilizzati per aggiungere servizi, non per diminuirli (ma le tasse, quelle no, non sono diminuite!).Tutti i sabati di maggio alle 12, portando le proprie sedie da casa, i membri del Comitato e non solo si sono riuniti nel disadorno e indegno giardinetto di Via Prato Santo semplicemente per stare assieme, offrendo a chiunque un aperitivo, una poesia, una lettura, uno spettacolo, a simboleggiare la possibilità di una città aperta, giusta, gioiosa.Il 9 luglio hanno 'offerto' a quel giardinetto e a tutti coloro che hanno ancora voglia di abitare la città una verde e luccicante panchina che, certo, non era sufficiente a cancellare il degrado nel quale l'amministrazione lascia questo ed altri luoghi pubblici, ma che (ben lo simboleggiavano le primule piantate ai piedi della verde e comoda panchina) non era che l'inizio di una riqualificazione voluta e attuata direttamente dai cittadini e dalle cittadine.
La panchina, ben confezionata con elegante fiocco rosso, è stata 'scartata' e inaugurata sotto gli occhi di tutti 'a disposizione di chiunque voglia sedersi nei Giardini di Via Prato Santo', recita la targa affissa dal "Comitato Verona, città aperta".Un atto gratuito di generosità, un esempio di virtù civiche...Abbiamo vissuto su quella panchina, fino al diluvio della sera: un breve resoconto di quelle poche ore può dare a tutti la dimensione dei 'bisogni' cui questo emplice gesto ha dato risposte.
- Visto anche il via vai di giornalisti e fotografi, si sono subito avvicinati dei 'curiosi' chiedendoci informazioni e plaudendo all'iniziativa, tutti sgomenti per il totale abbandono del giardino e sperando nell'avvio di una rinascita. Molti hanno voluto essere fotografati seduti sulla panchina.
- Verso le 13 abbiamo acquistato della pizza, delle birre, un po' di frutta e verdura e, contravvenendo ad altra ordinanza ma sotto gli occhi anche delle forze dell'ordine, abbiamo pranzato lì sulla 'nostra' (e vostra) panchina, attirando, nell'ordine, un ragazzo del Senegal che si è unito a noi e 6 turisti tedeschi che, stanchi dal giro turistico in città e in attesa di andare a vedere Carmen in Arena, avevano cercato un po' di riposo, in mancanza di meglio, appoggiandosi ai tronchi degli alberi... Abbiamo offerto loro la panchina e si sono seduti gustando qualche albicocca e lamentandosi, increduli, della poca accoglienza verso gli stranieri.Rimasti impressionati dai braccioli visti sulle panchine in altri luoghi della città, hanno chiesto di essere fotografati stesi sulla panchina. E' stata poi la volta di un ragazzo con le stampelle, che sulla panchina ha trovato un po' di riposo.
- Al vicino bar, dove siamo andati a prendere i caffè che abbiamo poi sorseggiato sempre sulla panchina, il gestore ci ha fatto presente che in quel giardino mancano non solo le panchine, ma anche le strisce pedonali per poterlo raggiungere, pur trattandosi di una meta un tempo frequentata da anziani con difficoltà di deambulazione.
Un tempo, perchè da quando le panchine non ci sono più -come ci aveva fatto notare una signora residente lì vicina che era solita accompagnare il padre in carrozzella- l'accompagnatore è costretto a restare in piedi...
- C'è stato anche chi (un uomo dal codino grigio) ci ha gridato che su quellepanchine si sedevano anche coloro che 'non pagano le tasse' ma quando gli abbiamo risposto che noi le paghiamo, altri non le pagano perchè vengono fatti lavorare in nero, altri ancora perchè sono evasori (ma raramente questi hanno il piacere di sedersi sulle panchine!), non ha saputo replicare.
- Per tutto il pomeriggio abbiamo fatto da 'badanti' alle macchine parcheggiate lì intorno, visto che la colonnina per pagare il parcheggio negli stalli blu non funziona e i numerosissimi stranieri che volevano lasciare la macchina per raggiungere il centro a piedi erano preoccupati, per un disservizio del Comune, di trovare poi una multa (quanti soldi ha perso l'amministrazione per questo disservizio? Quante panchine avrebbe potuto comperare?).
- Proprio alle 19, l'ora stabilita per il ritrovo di tutto il Comitato per un aperitivo di inaugurazione e mentre stavamo accingendoci a preparare per coinvolgere il maggior numero di persone possibili, una pioggia torrenziale ha costretto tutti a scappare.
- Giusto in quel momento è arrivata una macchina dei Vigili Urbani, mandati per controllare la 'manifestazione', ai quali abbiamo spiegato il senso della nostra azione, lasciandoli letteralmente stupefatti: "Se lo raccontiamo, nessuno ci crederà! Dei cittadini che regalano un bene alla collettività. " Poi ce ne siamo andati, sotto l'acqua a catinelle.
L'indomani mattina, poco prima delle 8, acquistati i quotidiani, abbiamo deciso di andare a leggerli, come si fa in tutte le città del mondo, al giardinetto sulla panchina.
Che non c'era più!
Un mondo alla rovescia, in cui i cittadini prendono a cuore la cura della città e chi dovrebbe farlo la devasta.
L'asfalto divelto rendeva, se possibile, ancor più degradata la zona, ma su un palo della luce era affisso un cartello "Come è difficile restare umani. Grazie per la panchina", come firma un nome di donna.
Abbiamo pensato anche al suo grazie quando abbiamo posizionato nello stesso luogo una sedia ('a disposizione di chiunque voglia sedersi nei Giardini di Via Prato Santo') e le foto del giorno 9 con le spiegazione di quanto avvenuto. Sulla sedia abbiamo lasciato un quaderno perché ciascuno possa scrivere ciò che pensa della vicenda. La prima frase scritta ieri era "Una panchina è per sempre". Andate a scrivere la vostra fino a quando durerà, perché UN VANDALO si aggira per Verona.


P.S. Il solerte tutore dell'ordine pubblico e del decoro cittadino che, certo non senza fatica e con l'aiuto di qualche attrezzo, ha sventrato l'asfalto per togliere di mezzo la 'panchina abusiva' non ha trovato il tempo di sistemare un vicinissimo tombino divelto e arrugginito, che da mesi il Comitato ha segnalato alla Circoscrizione e all'assessore competente come vero attentato all'incolumità pubblica. Qual era la priorità?

Cirano - Francesco Guccini

. venerdì 3 luglio 2009
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Cirano

di Francesco Guccini

Venite pure avanti, voi con il naso corto, signori imbellettati, io più non vi sopporto,
infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio perchè con questa spada vi uccido quando voglio.
Venite pure avanti poeti sgangherati, inutili cantanti di giorni sciagurati,
buffoni che campate di versi senza forza avrete soldi e gloria, ma non avete scorza;
godetevi il successo, godete finchè dura, che il pubblico è ammaestrato e non vi fa paura
e andate chissà dove per non pagar le tasse col ghigno e l' ignoranza dei primi della classe
.
Io sono solo un povero cadetto di Guascogna, però non la sopporto la gente che non sogna.
Gli orpelli? L'arrivismo? All' amo non abbocco e al fin della licenza io non perdono e tocco,
io non perdono, non perdono e tocco!

Facciamola finita, venite tutti avanti nuovi protagonisti, politici rampanti,
venite portaborse, ruffiani e mezze calze, feroci conduttori di trasmissioni false
che avete spesso fatto del qualunquismo un arte, coraggio liberisti, buttate giù le carte
tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese in questo benedetto, assurdo bel paese.

Non me ne frega niente se anch' io sono sbagliato, spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato;
coi furbi e i prepotenti da sempre mi balocco e al fin della licenza io non perdono e tocco,

io non perdono, non perdono e tocco!

Ma quando sono solo con questo naso al piede
che almeno di mezz' ora da sempre mi precede
si spegne la mia rabbia e ricordo con dolore
che a me è quasi proibito il sogno di un amore;
non so quante ne ho amate, non so quante ne ho avute,
per colpa o per destino le donne le ho perdute
e quando sento il peso d' essere sempre solo
mi chiudo in casa e scrivo e scrivendo mi consolo
,
ma dentro di me sento che il grande amore esiste,
amo senza peccato, amo, ma sono triste
perchè Rossana è bella, siamo così diversi,
a parlarle non riesco: le parlerò coi versi, le parlerò coi versi...

Venite gente vuota, facciamola finita, voi preti che vendete a tutti un' altra vita;
se c'è, come voi dite, un Dio nell' infinito, guardatevi nel cuore, l' avete già tradito

e voi materialisti, col vostro chiodo fisso, che Dio è morto e l' uomo è solo in questo abisso,
le verità cercate per terra, da maiali, tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali;
tornate a casa nani, levatevi davanti, per la mia rabbia enorme mi servono giganti.
Ai dogmi e ai pregiudizi da sempre non abbocco e al fin della licenza io non perdono e tocco,
io non perdono, non perdono e tocco!

Io tocco i miei nemici col naso e con la spada,
ma in questa vita oggi non trovo più la strada.
Non voglio rassegnarmi ad essere cattivo,
tu sola puoi salvarmi, tu sola e te lo scrivo:
dev' esserci, lo sento, in terra o in cielo un posto
dove non soffriremo e tutto sarà giusto.
Non ridere, ti prego, di queste mie parole,
io sono solo un' ombra e tu, Rossana, il sole,
ma tu, lo so, non ridi, dolcissima signora
ed io non mi nascondo sotto la tua dimora
perchè oramai lo sento, non ho sofferto invano,
se mi ami come sono, per sempre tuo, per sempre tuo,
per sempre tuo...Cirano

Diversi punti di vista...

. mercoledì 1 luglio 2009
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Nel curiosare per scegliere la prima pagina da riportare oggi sul blog sono stato molto combattuto nel proporre quella di "Libero" ma volevo fare alcune considerazioni...

La prima legata esclusivamente alla scelta editoriale di aprire il giornale con la polemica politica e la vignetta ironica sulla morte del "re del POP" senza citare nemmeno in piccolo l'argomento di apertura di TUTTI i giornali di oggi (di partito e non) ovvero la strage ferroviaria di Viareggio... mah... vabbé andiamo sui contenuti.

Partiamo dall'apertura dell'articolo del titolone di prima pagina:

E' vero: l'inchiesta di bari ha portato all'azzeramento della giunta regionale di Vendola e questo non è un fatto che fa bene alla sinistra ma dimostra ulteriormente quello che è il diverso atteggiamento di alcuni schieramenti politici nei confronti degli incarichi di potere.

Dalla vicenda uno solo lo spunto positivo ed è quello che porta allo scioglimento di un organismo istituzionale in seguito ad una indagine in corso che, anche se non ancora ultimata, ne potrebbe minare la credibilità se non addirittura delegittimarlo nel caso il procedimento giudiziario porti a delle condanne di colpevolezza.

Perché tale principio non vale anche per il cavaliere per il quale, oltre alle polemiche ed ai processi per cui risulta non processabile ("lodo Alfano"), esistono numerose sentenze definitive (tra le altre anche un paio per vicende molto simili a quelle di cui si sta occupando la procura di Bari)?

..e ancora: è vero, "il Cavaliere non c’entra un fico secco" con questo filone di indagini ma con altri emersi a margine dell'inchiesta sì (ECCOME SE C'ENTRA!!!) ma non se ne farà nulla almeno nelle aule giudiziarie e poco importa se passa
per non parlare poi di corruzione, evasione e amicizie imbarazzanti...
la giustizia nulla può, la legge è uguale per quasi tutti:
il cavalier Berlusconi ricopre oggi una delle 4 più alte cariche dello stato ed è quindi intoccabile dalla magistratura grazie ad una legge che lui stesso si è fatto su misura!

... e non dimentichiamo poi che sempre con un astuto stratagemma legislativo tali fatti cadranno in prescrizione prima ancora che lui lasci la sua attuale poltrona...

spero almeno non per sedersi su una più alta!