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. giovedì 21 maggio 2009
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SI DICE IL CORROTTO MA NON IL CORRUTORE!

. mercoledì 20 maggio 2009
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di Marco Travaglio
“Beati quelli che, pur non avendo visto, crederanno”.
Lo dice Gesù all’apostolo Tommaso, che ha dovuto infilare la mano nella piaga del costato per credere nella resurrezione.

Il processo Berlusconi-Mills (noto a tutti, grazie a un’informazione serva, soltanto come il “processo Mills”: si dice il corrotto, ma non il corruttore) non ha nulla di spirituale né di trascendente: è una sporca storia di corruzione, il paradigma del modus operandi di Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana.


Un grande corruttore che ha sempre comprato tutto e tutti, avendo sempre avuto la fortuna di incontrare gente comprabile.


lI suo gruppo comprava la Guardia di Finanza perché chiudesse gli occhi sui libri contabili taroccati.

Comprava politici, da Craxi in giù, in cambio di leggi à la carte.

Comprava giudici, da Vittorio Metta in giù, per vincere cause civili perdute in partenza, come quella che scippò la Mondadori a De Benedetti per dirottarla nelle mani del Cavaliere.

Pagava persino la mafia, per motivi facilmente immaginabili.

Per sapere tutto questo non era necessario attendere la sentenza di ieri: bastavano tutte le altre, emesse negli ultimi 15 anni nella beata indifferenza della quasi totalità della stampa e della totalità della televisione, per non parlare della cosiddetta opposizione.



il Cavaliere comprò con 600 mila dollari anche un falso testimone, il suo ex consulente inglese David Mackenzie Mills (che gli aveva costruito un sistema di 64 società occulte, nei paradisi fiscali), per garantirsi “l’impunità e i profitti” nei processi Guardia di Finanza e All Iberian. Il tutto nel 1998-99, quando era già travestito da politico, aveva già guidato un governo e si accingeva a guidarne altri due.

Ma anche questo si sapeva da anni. O meglio: lo sapeva chiunque avesse dato un’occhiata alle carte del processo o ne fosse stato informato. La sentenza doveva semplicemente sanzionare penalmente una condotta già assodata. Perché uno dei due protagonisti, David Mills, aveva confessato tutto al suo commercialista Bob Drennan, in una lettera che pensava sarebbe rimasta top secret: “… la mia testimonianza (non ho mentito ma ho superato curve pericolose, per dirla in modo delicato) aveva tenuto Mr B. fuori da un mare di guai nei quali l’avrei gettato se solo avessi detto tutto quello che sapevo… Nel 1999 mi fu detto che avrei ricevuto dei soldi… 600 mila dollari furono messi in un hedge fund… a mia disposizione…”.Purtroppo per lui (e per “Mr B.”), Drennan lo denunciò al fisco inglese, così la lettera finì sul tavolo dei pm milanesi. Interrogato a botta calda, Mills confessò a verbale che era tutto vero, salvo poi ritrattare con una tragicomica e incredibile retromarcia.

La sentenza di ieri aggiunge la sanzione a ciò che chi voleva o poteva sapere già sapeva:

il nostro presidente del Consiglio è, per l’ennesima volta, un corruttore, per giunta impunito per legge.

Ha comprato un testimone in cambio di una falsa testimonianza.

Un reato commesso per occultarne altri, a loro volta commessi per nasconderne altri ancora.

Ora che è di nuovo al governo, per garantirsi l’impunità non ha più bisogno di corrompere nessuno: gli basta violare la Costituzione con leggi come la Alfano, approvata e promulgata nell’indifferenza di chi avrebbe dovuto contrastarla e respingerla. La stessa indifferenza, salvo rare eccezioni, ieri ha accolto un verdetto che in qualunque altro paese avrebbe portato su due piedi all’impeachment.

Lo stesso silenzio di Mills. Che però, almeno, si faceva pagare bene.

Restiamo Umani

. lunedì 11 maggio 2009
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A tutti i dirigenti della Sinistra ItalianaUn secondo barcone di sventurati è stato respinto e ricondotto in Libia. Quanti erano? Non è importante. 100,… 20… ,…1, non ha importanza. sono stati violati dei diritti e a violarli è stato il governo del nostro paese. Questi diritti violati costeranno a povera gente che sfuggiva a guerre massacri e fame in alcuni casi tortura e morte. Ho fatto una carellata veloce e più o meno tutti i dirigenti della sinistra , con toni più o meno diversi, hanno parlato, scritto, condannato.

Non Basta!!!
A fronte di questa infamia c’è un’esigenza precisa, ineludibile, che la sinistra dia una risposta unica e compatta antirazzista . Non possono esserci distinguo e non può essere una campagna elettorale che spegne il nostro sdegno.Chiedo che questo appello venga raccolto e si concretizzi nel giro di poco tempo nella risposta della Sinistra italiana contro al razzismo, contro l’intolleranza e per ristabilire i diritti di asilo e di accoglienza.
PS. Chi condivide questa richiesta copi e incolli sul proprio blog il post senza aggiungere o togliere nulla. E’una richiesta minima ma di enorme significato. Facciamoci sentire tutti insieme in un’unica manifestazione o in cento città contemporaneamente.
Loris

Da Repubblica - (Audio) il dramma dalle carceri libiche
Da Repubblica - testimone nigeriano
Dall'Unità - Le leggi razziali ci sono gia
Dall'Unità - Berlusconi : no all'italia multietnica
Da La Stampa - La Cei: l'Italia è già multietnica

GENOVA - MARTEDI' 12 MAGGIO 2009 ore 11 IN LARGO LANFRANCO (DI FRONTE A PREFETTURA) PRESIDIO ANTIRAZZISTA PER IL DIRITTO DI ASILO E D'ACCOGLIENZA

POPOLO DELLE LIBERTA'?

. mercoledì 6 maggio 2009
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Libertà di stampa, l'Italia passa da Paese «libero»a «parzialmente libero»







Il 2008 ha visto la libertà di stampa diminuire in tutto il mondo e anche Paesi di consolidata democrazia come Italia (l'unico in Europa) e Israele hanno imposto nuovi limiti ai media. È quanto afferma il rapporto "Freedom of the Press 2009"di Freedom House, organizzazione non profit con sede negli Stati Uniti.

Israele, Italia e Taiwan sono passati dallo status di "Paesi liberi" a quello di "Paesi parzialmente liberi", e questo peggioramento dimostra che «anche democrazie consolidate con media tradizionalmente aperti non sono immuni da restrizioni alla libertà», ha commentato Arch Puddington, direttore di ricerca per Freedom House. In particolare, l'Italia è stata declassata in virtù «di limitazioni imposte dalla legislazione, per l'aumento delle intimidazioni nei confronti dei giornalisti da parte del crimine organizzato e di gruppi dell'estrema destra, e a causa di una preoccupante concentrazione della proprietà dei media», come si legge nel comunicato dell'ong. È il settimo anno consecutivo che si registra un aumento delle restrizioni per la libertà di stampa, ma, cosa ancor più grave, è la prima volta che il peggioramento riguarda tutto il mondo: il numero delle restrizioni è doppio rispetto a quello delle più ampie libertà. Delle 195 nazioni prese in esame da Freedom House, 70 (vale a dire il 36 per cento, contro le 72 del 2008) sono giudicate "libere", 61 (31%, erano 59 lo scorso anno) sono "parzialmente libere" e 64 (33%) sono " non libere". La nuova ricerca sottolinea che solo il 17% della popolazione mondiale vive in Paesi dove vige la libertà di stampa. Le restrizioni più gravi sono state registrate nell'Europa Centro-Orientale e in Russia. Tuttavia, ci sono anche notevoli seppure rari miglioramenti, che ad esempio riguardano le Maldive (dove è stata adottata un nuova Costituzione che tutela la libertà di stampa) e la Guyana, dove sono sensibilmente diminuiti gli attacchi contro i giornalisti. Il rapporto è stato pubblicato in vista del World Press Freedom Day di domenica 3 maggio. Nel 2007, il Medio Oriente è stata la sola regione che ha mostrato dei miglioramenti, ha detto Puddington in un'intervista. Adesso è anch'essa in declino, ha aggiunto. (Ch. B.)









La sinistra italiana...

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Prendo spunto dal numero di questa settimana di Internazionale...


Dov'é la sinistra italaiana e soprattutto cosa sta facendo?
In un panorama politico in cui di fatto manca l'opposizione e in prossimità dell'appuntamento elettorale per le europee la nostra sinistra litiga e si divide...
Capisco che alcune posizioni possano essere discordanti ma la soluzione non può esserela frammentazione del movimento soprattutto in previsione di una riforma elettorale che è più che necessaria ma che porterà inevitabilmente ad un rafforzamento del bipolarismo cancallando o riducendo al minimo la visibilità e le ambizioni politiche dei partiti minori. La riforma probabilmente verrà fatta e pure in tempi brevi viste che le mire presidenzialiste del nostro premier. Tali progetti del cavaliere impongono una revisione dell'attuale assetto costituzionale e la necessità di arrivare all'elezione del prossimo presidente della repubblica con una maggioranza alle camere come quella attuale se non maggiore il che impone una certa rapidità nei lavori parlamentari per riuscire a presentarsi alle urne con quel 75% di consensi che Berlusconi sbandiera in questi giorni (ovviamente elezioni anticipate se la tendenza dei messaggi daranno un calo del consenso del cavaliere).

Ma torniamo alla sinistra... il dialogo, la democraticità di un movimento, il confronto non sono i cavalli di battaglia storici del socialismo italiano? E allora tali concetti racchiudono in se una attitudine alla discussione e non all'imposizione di dictat del tipo "o così o io non ci stò!", un democratico deve lottare per affermare le sue idee ma deve allo stesso tempo accettare il fatto che possano non essere condivise da altri i quali hanno lo stesso diritto di esporre le loro.

Il mio dissenso ed il mio sentore di non essere rappresentato nasce dalla considerazione che i nostri leader di sinistra senza accorgersene si stanno comportando come Silvio che impone il suo volere ai compagni di partito senza che questo sia frutto di una discussione interna del partito che le trasformi da idee di uno in idee del movimento. La nostra sinistra non capisce che questo modo di agire può funzionare se si è a capo di un partito-uomo costruito attorno ad un leader e sostenuto con la forza dei media a prescindere dai contenuti ma con l'autorevolezza dovuta al fatto che chi sta con lui "governa" e chi è fuori resta con il "culo a terra"... non serve dialogo, non serve confronto: Lui dice (tanto poi in caso smentisce e gli organi di informazione di massa penseranno poi a far dimenticare le versioni precedenti) gli altri volenti o nolenti si accodano... ma la sinitra può farlo? Come riuscirà a far passare i propri messaggi? Come può passare per democratica se non è in grado di sostenere un dibattito interno che per quanto duro resta interno e che dovrebbe essere la forza trainante del movimento. Un confronto interno che dovrebbe riuscire a trasmettere forza, convinzione e coesione... quella coesione che solo l'accettazione della democraticità del sistema interno del movimento può fornire e che porta ad accettare linee leggermente diverse dalle proprie opinioni personali ma che probabilmente sono più condivise.

Il progetto "sinistra Arcobaleno" a mio modo di vedere non era sbagliato ma probabilmente messo in piedi troppo in fretta e con un leader di facciata (grande Fausto!) che seppur dotato di carisma non aveva realisticamente alcuna seria ambizione... ma l'idea era buona: uniamo le forze e sfruttiamo il malcontento e i mezzi di comunicazione che possiamo ancora utilizzare per creare un consapevolezza e un senso di appartenenza che tra i tanti elettori di sinistra ormai si è perso.
Il 25 aprile, il primo maggio... sono feste del popolo e si basano su ideali condivisi da giovani e non, sfruttiamo le reti di tutti quei movimenti vicini ma distinti (purtroppo) che hanno il reale contatto con il territorio: organizzazioni di volontariato, centri sociali, organizzazioni No-Profit, associazione dei consumatori, ecologisti...

il messaggio deve partire dal basso non possiamo perdere il contatto con il territorio perche non ci sono a disposizione parabole per far cadere spot a pioggia.
Il messaggio deve essere unico e sinergico mi sono rotto i coglioni di non sapere per chi votare, di dover costruirmi una complicata tabella mentale con 4 o 5 simboli e di cercare per ciascuno di essi le piccole sfumature che lo distingue dagli altri.
Voglio un simbolo unico della sinistra, voglio una banmdiera per la quale far propaganda.
Voglio un Leader (una faccia nuova possibilmente) preparato e democratico che mi rappresenti.
Voglio sentirmi parte di un movimento con cui potrò pure essere critico ma che non per questo mollerò per un'incomprensione!
Voglio un'assemblea con cui parlare, confrontarmi e magari pure litigare ma senza che la soluzione ai problemi sia la scissione!
Temo per il mio futuro da elettore...
temo di dover rassegnarmi a votare per il Partito Democratico!

Premio "libertà di stampa" dei giornalisti tedeschi

. lunedì 4 maggio 2009
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- Marco Travaglio ha ricevuto oggi a Berlino il "Premio per la libertà di stampa" dell'associazione dei giornalisti tedeschi Djv. Travaglio è stato premiato "per il suo coraggioso e instancabile impegno per la libertà di stampa in Italia" e "per la sua tenacia nel continuare a criticare anche là dove gli altri hanno rinunciato da tempo" a farlo, ha spiegato il presidente del Djv, Michael Konken. "In questo modo vogliamo anche incoraggiare altri giornalisti in Italia a non lasciarsi intimidire", ha aggiunto... -
http://www.indicius.it/torpore/premiato_travaglio.htm
...ma questa è una delle notizie che difficilmente ci verra fornita in TV.

Non amo particolarmente Travaglio ma solo per una questione "di pelle" e nulla potrei dire su di lui dal punto di vista professionale: preparato, attento, graffiante e immediato... si, immediato poche battute e concetti chiari e argomentati. Forse è proprio per questo che lui più di altri riesce a dare fastidio, l'immediatezza del messaggio è fatto tutt'altro che marginale visto che l'attenzione media dell'opinione pubblica non riesce a restare attiva per più di qualche minuto.

Siamo il frutto di 20 anni di aggressivissima educazione commerciale, viviamo al ritmo di spot pubblicitari che ci fanno conoscere i VIP del momento, le novità musicali le nuove tendenze culturali... le nostre idee stiano diventando così labili e leggere forse perche basate su informazioni spezzettate difficili da ricollocare all'interno di un quadro più grande che richiederebbe troppo tempo e attenzione per essere ricostruito, di questo (passatemi la metafora cinematografica) continueremo a recensire film con dovizia di particolari e con autorevole conpetenza avendone visto solo il trailer.

SIAMO TUTTI TROPPO SUPERFICIALI
E SOPRATTUTTO
SPROVVISTI DI UNA CRITICA MEMORIA SOCIALE!