Spleen

. lunedì 9 marzo 2009

...un blog come archivio di idee e di pensieri di un giovane adulto alle prese con una vita fuori sincrono... troppo veloce quando vuole solo gustarsela e maledettamente lenta quando l'unica cosa che davvero gli sta a cuore è che passi il più velocemente possibile e senza strascichi... ma non capita mai...



Il tempo!!! SI: il tempo che regalo sarebbe! poterlo dosare, distribuire a piacere... si potrebbero gestire tutte le passioni, tutti gli affetti e perché no anche la "carriera"... diciamo così che fa fico!

Comincio questo blog con l'illusione di capire e farmi capire di riuscire a Comunicare senza freni al libero pensare mantenendo come unico invalicabile limite l'impossibilità di trascrivere i pensieri con la stessa velocità con cui essi si sviluppano e sicuramente con colori meno accesi...

Progetto ambizioso e difficile (chiunque abbia mai provato a tenere un diario lo sa benissimo), mi rendo conto che sono imbrigliato in schemi che non sono miei e che la stessa, apparentemente semplicissima, operazione di trascrizione dei miei pensieri non è così fedele all'originale ma risulta mediata e adattata secondo un perverso meccanismo che mi porta a distorcere il mio pensiero per paura che esso possa essere frainteso... altro problema sarà poi quello del mio limitato spazio di movimento definito dai ristrettissimi confini dell'isola lessicale che istruzione e curiosità personale mi hanno consentito col tempo di allargare ma decisamente meno di quanto avrei desiderato.

In fondo cerco solo di esprimermi, di trovare un canale di comunicazione desideroso di scovare "compagni di viaggio" capaci di capire il senso intimo dei miei scritti (il che non vuol dire necessariamente condividerli... anzi) per vivere con più serenità lo spleen che affligge le anime pensanti e che credo non mi abbandonerà mai... almeno lo spero perché penso ne sentirei la mancanza.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Finalmente Fegatella sei riuscito a crearti il tuo blog!! Complimenti ( soprattutto per il "quarto stato".
Commenti non penso di essere in grado di scrivertene ma ti lascio due poesie.
La prima è di Neruda (diciamo che mi ha ispirato oggi) e l' altra è tratta dall' "antolgia di spoon river"... magari ti serve da spunto x iniziare a leggerla!!
Bac'
Ryna

ODE AL VINO
Vino color del giorno,
vino color della notte,
vino con piedi di porpora o sangue di topazio,
vino,
stellato figlio della terra,
vino,
liscio come una spada d’ oro,
morbido come un disordinato velluto,
vino inchiocciolato e sospeso,
amoroso,
marino,
non sei mai presente in una sola coppa,
in un canto,
in un uomo,
sei corale,
gregario, e, quanto meno, scambievole.
A volte ti nutri di ricordi mortali,
sulla tua onda andiamo di tomba in tomba,
taglia pietre del sepolcro gelato,
e piangiamo lacrime passeggere,
ma il tuo bel vestito di primavera è diverso,
il cuore monta ai rami,
il vento muove il giorno,
nulla rimane nella tua anima immobile.
Il vino muove la primavera,
cresce come una pianta di allegria,
cadono muri,
rocce,
si chiudono gli abissi,
nasce il canto.
Oh, tu, caraffa di vino,
nel deserto con la bella che amo,
disse il vecchio poeta.
Che la brocca di vino al bacio dell’ amore aggiunga il suo bacio.
Amor mio,
d’ improvviso il tuo fianco è la curva colma della coppa
il tuo petto è il grappolo,
la luce dell’ alcol la tua chioma,
le uve i tuoi capezzoli,
il tuo ombelico sigillo puro impresso sul tuo ventre di anfora,
e il tuo amore la cascata di vino inestinguibile,
la chiarità che cade sui miei sensi,
lo splendore terrestre della vita.
Ma non soltanto amore,
bacio bruciante e cuore bruciato, tu sei, vino di vita,
ma amicizia degli esseri,
trasparenza,
coro di disciplina,
abbondanza di fiori.
Amo sulla tavola, quando si conversa,
la luce di una bottiglia di intelligente vino.
Lo bevano;
ricordino in ogni goccia d’ oro o coppa di topazio
o cucchiaio di porpora che l’ autunno lavorò fino a riempire di vino le anfore,
e impari l’ uomo oscuro,
nel cerimoniale del suo lavoro,
e ricordare la terra e i suoi doveri,
a diffondere il cantico del frutto.

Pablo Neruda



LA COLLINA
Dove sono Elmer, Herman, Bert, Tom e Charley,
l'abulico, l'atletico, il buffone, l'ubriacone, il rissoso?
Tutti, tutti, dormono sulla collina.
Uno trapassò in una febbre,
uno fu arso in miniera,
uno fu ucciso in rissa,
uno morì in prigione,
uno cadde da un ponte lavorando per i suoi cari -
tutti, tutti dormono, dormono, dormono sulla collina.
Dove sono Ella, Kate, Mag, Edith e Lizzie,
la tenera, la semplice, la vociona, l'orgogliosa, la felicie?
Tutte, tutte, dormono sulla collina.
Una morì di un parto illecito,
una di amore contrastato,
una sotto le mani di un bruto in un bordello,
una di orgoglio spezzato, mentre anelava al suo ideale,
una inseguendo la vita, lontano, in Londra e Parigi,
ma fu riportata nel piccolo spazio con Ella, con Kate, con Mag -
tutt, tutte dormono, dormono, dormono sulla collina.
Dove sono zio Isaac e la zia Emily,
e il vecchio Towny Kincaid e Sevigne Houghton,
e il maggiore Walker che aveva conosciuto
uomini venerabili della Rivoluzione? *
Tutti, tutti, dormono sulla collina.
Li riportarono, figlioli morti, dalla guerra,
e figlie infrante dalla vita,
e i loro bimbi orfani, piangenti -
tutti, tutti dormono, dormono, dormono sulla collina.
Dov'è quel vecchio suonatore Jones
che giocò con la vita per tutti i novant'anni,
fronteggiando il nevischio a petto nudo,
bevendo, facendo chiasso, non pensando né a moglie né a parenti,
né al denaro, né all'amore, né al cielo?
Eccolo! Ciancia delle fritture di tanti anni fa,
delle corse di tanti anni fa nel Boschetto di Clary,
di ciò che Abe Lincoln
disse una volta a Springfield.
ANTOLOGIA DI SPOON RIVER

PS: Volevo anche inserirti delle immagini di alcuni quadri di Escher, ma non ho la più pallida idea di come si faccia, nè se sia possibile... Cercali tu...
Cia' di nuovo.
Bac' di nuovo

Ryna