UNA VOCE CONTRO: Quale democrazia?

. lunedì 29 giugno 2009
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...riporto link a post di un Compagno...
...anzi più che un Compagno, un Amico...
...anzi più che un Amico, Un Cugino!

Visioni Pasoliniane

. venerdì 26 giugno 2009
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La sera del 7 febbraio 1974 la Rai Tv trasmise un nuovo, breve documentario della serie "Io e...", intitolato "Pasolini e ... la forma della città", a cura di Paolo Brunatto.Nelle ultime immagini, mentre si chiudeva il documentario e dopo aver camminato nervosamente tra le dune di Sabaudia, all'improvviso Pasolini si fermò, esponendo alla telecamera il pallore di un volto sofferto e scavato, e denunciando con assoluta sincerità e asciutta drammaticità, decisamente inabituali per i telespettatori di allora (e di oggi)
l'appiattimento culturale, la devastazione estetica e l'imbarbarimento civile a cui ci avrebbe inevitabilmente portato la società dei consumi concepita dalla repubblica post-fascista e in generale da tutti i "regimi democratici" contemporanei.

giusto perché si sappia...

. giovedì 25 giugno 2009
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Prostituzione, la legge slitta a ottobre

ROMA - Rinviato a dopo l'estate. Doveva essere uno dei fiori all'occhiello del governo Berlusconi, sicuramente del ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna, che in questi mesi ne ha chiesto a gran voce una celere approvazione. Ma ora il ddl sulla prostituzione, che prevede il carcere per il cliente che va con una lucciola in luoghi pubblici, è divenuto fonte di profondo imbarazzo per la maggioranza, al punto da dovergli staccare l'etichetta "urgente" e sostituirla con un bel rinvio. Tutta colpa dell'ormai famosa (e infelice) definizione di Niccolò Ghedini su Berlusconi "utilizzatore finale" delle escort baresi. Dunque un cliente anche lui, seppure in luoghi chiusi, quindi non punibile.


Sempre da Repubblica.it riporto le 10 domande (riviste alla luce delle ultime vicende) che la redazione ha fatto al cavaliere ma a cui il premier non ha dato acora risposte malgrado le sollecitazioni provenienti dalle parti sociali e ovviamente della stampa (italiana ed estera).
Insomma quelle 10 domande che a mio parere ogni cittadino si potrebbe porre alla luce dei fatti emersi e che a maggior ragione un giornalista dovrebbe bubblicare senza per questo essere accusato di far parte di un piano eversivo!







...ai futuri dirigenti del Partito Democratico

. mercoledì 24 giugno 2009
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…rileggo i post precedenti e mi accorgo di essere sempre e solo contro, questo sarà un post “costruttivo”… almeno lo spero.
Per quanto mi duole dirlo temo che la strada da seguire per sperare in un paese più moderno ed efficiente sia quella della reale alternanza dei governi con schieramenti contrapposti che, in caso di vittoria elettorale, anche se risicata, devono poter essere in grado di governare e legiferare nell’interesse del paese (ALMENO SPERO!) secondo la linea ideologica del movimento.

Inevitabilmente tale rivoluzione porta nella direzione di un sostanziale sistema bipartitico che di fatto farebbe sparire i partiti minori.

La dolorosa sparizione dei partiti minori scontenterebbe molti elettori (me tra quelli che vedrei sparire la sinistra “radicale” dal panorama parlamentare) ma credo sia nella situazione attuale l’unico modo per intervenire sull’arretratezza delle nostre istituzioni…
O ALMENO E’ L’UNICA CHE MI VIENE IN MENTE CHE NON IMPLICHI NECESSARIAMENTE LA SOMMOSSO POPOLARE!
(ditemi se ne esiste un'altra, ne sarei davvero contento!)
Cerco di spiegarmi meglio: dal 1994, anno della famosa discesa in campo del cavaliere, di fatto si è assistito a un blando bipolarismo che ha portato a crisi di governo per la defezione a turno di piccoli o medi partiti che di volta in volta (e per motivi più o meno condivisibili) si sono staccati dal gruppo di governo malgrado ne facessero parte ad inizio mandato (questo è successo sia a destra che a sinistra).
…mi chiedo:
1- Ma è possibile che dal dopoguerra ad oggi vi sia stato solo un governo che ha concluso il mandato (5 anni)?… e aimé è stato un governo di Arcore…
2- Come è possibile attuare una seria riforma delle istituzioni se non si è sicuri che la durata di una legislatura sia almeno sufficiente per concludere l’iter parlamentare necessario affinché questa venga approvata?
3- Come è possibile che uno schieramento opposto per 2 volte ha avuto la possibilità di governare ma non ha mai avuto la forza di regolamentare l’anomalia tutta italiana di un candidato premier che di fatto monopolizza l’informazione televisiva e che è la rappresentazione svergognatamente eclatante della stessa definizione di “conflitto di interessi”?

La mia personalissima analisi si riassume nella semplice presa di coscienza che una linea ben definita di condotta politica deve essere stabilita da un serio confronto democratico (anche aspro) all’interno di ogni singolo movimento politico e che dovrà concludersi con la stesura di un programma da tutti condiviso, unitamente propagandato e che con esso ci si sottoponga all’esame elettorale.
Tale programma non può essere "inquinato" o mediato dalle esigenze di altre parti politiche senza di fatto essere modificato (se non addirittura stravolto) tradendo così l’elettorato che ha scelto un programma e non il cocktail di due o più proposte...
risulta inevitabilmente UNA TRUFFA!
Il rischio c’è ma penso che chi vince debba governare e coerentemente con il proprio programma debba avere la possibilità di riformare come crede sia meglio, allo scadere dei 5 anni (ma solo allora) sarà l’elettorato a giudicare se andare avanti sulla stessa linea o se è il caso di cambiare fermo restando però 2 capisaldi della nostra costituzione:

LA SEPARAZIONE NETTA TRA POTERE LEGISLATIVO, ESECUTIVO E SOPRATTUTO GIUDIZIARIO
&
L’INALIENABILE ESIGENZA PER UN PAESE LIBERO E DEMOCRATICO DI UNA PLURALITA’ DEI MEZZI DI INFORMAZIONE DI MASSA!

Fatta questa lunga e dolorosa (per me) premessa torno al titolo del post e mi rivolgo alla futura dirigenza del Pardito Democratico…
L’affermazione della lega e di dell’Italia dei valori ha delineato bene la volontà dell’opinione pubblica di svoltare e di abbandonare un certo modo di fare politica, il cambio di rotta non può essere legato solo al cambio di un nome alla guida del partito! Mi piacerebbe che oltre alle teorie su come riformare il paese si presentasse anche uno statuto organizzativo e comportamentale delle dinamiche del partito che chiarissero definitivamente (tra gli altri) i seguenti punti:

1) ORGANIZZAZIONE INTERNA:
come verranno nominati i vari dirigenti del partito? Chi e come deciderà la linea del partito? come si chiariranno le controversie interne per arrivare ad una linea unitaria e condivisa del partito soprattutto per quel che riguarda questioni di argomenti di carattere etico?
2) QUESTIONE MORALE:
come il partito si comporterà in caso di scandali e/o situazioni in netto contrasto con il ruolo pubblico di un eletto (e parlo di tutti gli eletti/elegibbili e non di solo quelli con incarichi istituzionali)? E’ possibile ipotizzare un codice etico dei membri del PD e se sì cosa vi sarà scritto e quali saranno le conseguenza per chi lo infrange?
3) INDAGATI:
eventuali membri del partito coinvolti in vicende giudiziarie conclusesi con una condanna o ancora in fase di giudizio potranno essere iscritti tra i candidati nelle liste elettorali del PD?
4) ELETTI ed ELEGGIBILI:
per quante legislature un candidato potrà essere rieletto?
5) IL RAPPORTO CON LA CHIESA?

…per ora mi fermo ma di domande ce ne sarebbero molte.

La mia richiesta è di sapere se c’è una reale volontà di riformare il paese e che se questa può prescindere dalla propedeutica (a mio parere) necessità di riformare la classe dirigente nelle sedi istituzionali e di partito.

Ho votato SI ai referendum della scorsa domenica anche sapendone le possibili dolorose conseguenze,
la futura dirigenza del PD sarà disposta a fare come me e a sacrificare una posizione personale (..e forse a mettersi da parte tra qualche anno) nell’interesse generale del partito e più in generale del paese?

...che stia tirando un po' troppo la corda?

. martedì 23 giugno 2009
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Aiutatelo, è una persona che non sta bene!”.
Di fronte ad una accorata richiesta di aiuto da parte della signora Veronica Lario, il ciarpame ambosesso ed oltre che anima le scorribande di Papi da Portocervo a Cortina passando per Portici, rincorre il proprio tornaconto tra pizze, gelati, piste, danze e costosi cotillions.

Un pover’uomo di settantatre anni costretto a recitare come una vecchia cariatide di Hollywood, trucco di scena compreso..forse troppo, o troppo arancione se abbinato ad un lucido parrucchino testa di moro.

Non si aiuta così un anziano signore con responsabilità istituzionali tanto elevate.

Non è etico affossare spietatamente una persona provata da un recente divorzio e sbeffeggiata da una indiscreta stampa nazionale e non.
L’insostenibile peso della gratitudine grava sulle coscienze dei vari beneficiati dalla generosità di Papi.

Non si ripaga tanta grazia ricevuta con difese ad oltranza che rischiano solo di alimentare un ego già ipertrofico condannato a replicarsi senza sosta. Eccoli i suoi veri nemici: un concentrato di arte e mestieri quali Letta, Cicchitto, Bonaiuti, Bondi, Ghedini, Capezzone, Minzolini, accompagnati dalle quote rosa Carfagna, Brambilla, Santanché, Gelmini, e dulcis in fundo…prendi questa mano Zanicchi.In realtà il succitato sintetico elenco rappresenta l’emblema tipo di una ciurma pronta ad abbandonare il “Vecchio Titanic” per poi correre in soccorso di un prossimo vincitore.Ma non c’è fretta, è ancora presto, la musica non è finita e gli amici degli amici non hanno intenzione di andarsene, anzi continuano a pagare 2.000 € per assicurare al Sultano di Milano2 letterine, meteorine, veline per un ultimo giro di giostra.


Anche gli italiani anestetizzati da questa ruota della fortuna nazionale non si avvedono del disastro incombente nonostante i focolai accesi dai cassaintegrati delle aziende allo sfascio, dagli abruzzesi attendati, dagli immigrati discriminati, dai napoletani immondezzati, dagli studenti e precari della scuola e dai pensionati affamati.
Presto insorgeranno anche le altre categorie.

Ed il popolo quando si incazza
diventa cattivo ed ingestibile!

Vorranno la testa impomatata di Papi ad ogni costo e gli attribuiranno persino la responsabilità delle mutate condizioni atmosferiche.
Il popolo ama oppure odia, e la storia ne è testimone.
Da Ajaccio all’Elba, da Piazza Venezia a Piazzale Loreto, dalle bandierine socialiste sventolate con entusiasmo alle monetine del Raphael lanciate con disprezzo,
il passo è breve.

Ma, se nessuno adesso aiuta davvero Papi a farsi da parte, toccherà, proprio a quelli come me, che gli sono sempre stati avversi, l’ingrato compito di placare gli animi di un acritico popolo tradito, così da garantire una adeguata vecchiaia ad un ormai stanco istrione demodé.

l'italia va a puttane

. venerdì 19 giugno 2009
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...da "Liberazione"


VIDEO: le cene del premier




L'ANALISI DEI TG:


Dalla Rai a Mediaset: così un caso diventa "fantasma"


Nelle edizioni di sabato una vera pietra tombale seppellisce l'inchiesta di Bari
Silenzi, omissioni, mezze notizieil Patrizia-gate cancellato dai tg
Il Tg1 di Minzolini ha evitato di collegare Berlusconi alla D'AddarioSolo "feste a Palazzo Grazioli", aggiungendo: "Potrebbe trattarsi di millanterie"


È davvero possibile insabbiare uno scandalo che domina le prime pagine dei quotidiani nazionali, è al centro di un'inchiesta giudiziaria ed è finito immediatamente nei titoli della stampa internazionale? Sì, è possibile. In questa Italia dove il presidente del Consiglio ha anche l'ultima parola sulle nomine dei direttori di cinque dei sei maggiori telegiornali, ormai non c'è più bisogno di contestare i fatti, i sospetti e le accuse: basta nasconderli, e oplà, la notizia non c'è più.



Parla Ghedini, il legale del Cavaliere



Scusi, avvocato, ma come le è venuto in mente di parlare di «utilizzatore finale» quando c’è di mezzo una donna?
«Il termine 'utilizzatore finale' era riferito a una domanda di natura tecnico giuridica. Il codice utilizza in materia varie dizioni - tra cui prostituzione, pornografia, materiale pornografico - tutte connotate da disvalore giuridico e riferite a norme che distinguono con grande chiarezza diverse responsabili­tà. Ecco, si trattava dell’esemplifica­zione di uno schema giuridico».
Certo. Ma, a rileggere la sua fra­se, si ha l’impressione che la don­na sia assimilata a una bottiglia di champagne che si porta quan­do si va a cena da qualcuno.
«Non è così, assolutamente. Mi spiace ma il linguaggio tecnico è quello: colui che riceve è l’utilizzatore finale. Può essere un linguaggio crudo ma è così».
Notizie dalla procura di Bari, ne ha?«Mi pare che la procura prospetti che c’è un’indagine: nei confronti del Tarantini mica di Berlusconi. Il presidente non c’entra nulla».
Patrizia D’Addario sostiene di essere andata alle cene a palazzo Grazioli, dopo aver chiesto e otte­nuto 2.000 euro per il disturbo.
«Secondo lo schema disegnato dalla D’Addario, che a noi non risulta corretto, Berlusconi sarebbe soggetto inconsapevole. Se io vado a casa del presidente e per far bella figura, presentandomi con una bel­la donna, pago un’accompagnatrice è difficile che lui possa saperlo».
E se l’accompagnatrice si trattiene dopo cena?
«Se una di queste persone doves­se avere rapporti con lui, continuerebbe a non sapere e quindi non può avere né una implicazione di natura giuridica né morale».
Qualora la storia fosse in questi termini, la responsabilità è pe­nale di chi ti porta la ragazza?
«Non c’è alcuna possibilità che ci sia un collegamento tra il presidente e questa indagine».
Che idea si è fatto di Patrizia D’Addario?
«Dice cose prive di fondamento, a quanto mi è dato sapere. Non desta in noi alcuna preoccupazione se non il fastidio di doverci occupare di queste cose. La situazione è risibile: il presidente Berlusconi, che è dedicato al lavoro h24, è uomo ricco di denari e ricco di simpatia e di voglia di vivere...».
Quindi?
«Certamente non ha bisogno che qualcuno gli porti le donne. Pensare che Berlusconi abbia bisogno di pagare 2.000 euro una ragazza, perché vada con lui, mi sembra un po’ troppo. Penso che potrebbe averne grandi quantitativi, gratis. Eppoi, Berlusconi ha grande rispetto per il mondo femminile e nessuna attitudine a pagare una donna per avere rapporti con lui».
La D’Addario si aspettava favori dall’entourage del presidente?
«Se fosse stata nell’entourage di Berlusconi non avrebbe preso 7 voti con una lista civica. Dalla rappresentazione che dà di sé, non ne esce un profilo edificante».
Azioni legali?
«Valuteremo. Il presidente si occupa di cose serie. Lo faremo quando ne avrà il tempo»

Carfagna: Il Cavaliere, i magistrati e...

. mercoledì 10 giugno 2009
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Di Massimo Fini
FONTE: Il Gazzettino

Onorevole ministro Mara Carfagna, ho letto sul Corriere la sua appassionata "plaidoyer" contro le insinuazioni "morbose" che la investirono un anno fa, che oggi colpiscono Berlusconi per il "caso Noemi" e che, come Lei scrive, "hanno abbondantemente superato il limite della decenza".
Lei auspica un "Paese normale" dove i fatti privati di personaggi istituzionali non siano oggetto di dibattito politico.
Sono d’accordo con Lei e l’ho scritto (29/5).
Anche noi cittadini vorremo vivere in un "Paese normale". Ma non sono insinuazioni "morbose", gossip sul privato, le attestazioni che il premier ha corrotto un testimone e grazie alle sue dichiarazioni mendaci è uscito assolto in processi che lo vedevano imputato per reati gravi o gravissimi: corruzione della Guardia di Finanza, finanziamenti illeciti per 10 miliardi, colossali evasioni fiscali, fondi neri. Sono il contenuto di una sentenza, sia pur di primo grado, di un Tribunale di quella Repubblica di cui Lei, ministro Carfagna, è uno dei più alti rappresentanti.
Cosa sarebbe successo in un "Paese normale" in un caso del genere?
Che il premier in questione si sarebbe dimesso seduta stante. O se non ci avesse pensato lui avrebbero provveduto le altre Istituzioni, quali che fossero le sue benemerenze.
In Germania Helmut Khol, padre dell’unità tedesca e dell’Europa, è uscito dalla scena politica perché accusato di aver ricevuto un finanziamento illecito, ridicolo per entità.
Nella tanto deprecata Prima Repubblica, cui siete succeduti, permeata di quella cultura democristiana che aveva, per dirla con La Rochefoucauld, "le virtù dei suoi vizi", in primis perlomeno della forma, sette ministri del governo Amato si dimisero appena raggiunti da un avviso di garanzia.
Perché per i politici vale, o meglio valeva, il principio della "moglie di Cesare" che "non solo deve essere onesta ma anche apparirlo". Qui siamo oltre l’avviso di garanzia, oltre il rinvio a giudizio, siamo a una sentenza di primo grado che dichiara il premier un corruttore anche se non può essere perseguito perché protetto dal "lodo Alfano".Naturalmente Berlusconi pensa a tutto fuorché a dimettersi. Gli basta dichiarare che i magistrati del "caso Mills" sono degli "eversori".
Queste sono affermazioni che nessuno può permettersi, tanto meno un presidente del Consiglio. Perché sono dichiarazioni, esse sì, eversive, da Brigate Rosse che non riconoscevano la legittimità dei Tribunali che le guidavano.
E se questo è l’esempio che viene dall’alto, perché mai dovrebbero comportarsi diversamente i cittadini comuni o chiunque passi per il nostro Paese? Perché dovrebbero obbedire alle sentenze di Tribunali così squalificati e delegittimati dallo stesso capo del Governo? Già ora non c’è magrebino preso con le mani nel sacco che non si dichiari vittima di un "complotto" della magistratura e della polizia.Io non so se Silvio Berlusconi abbia dei meriti particolari nei confronti di questo Paese, quello di cui sono certo è che ha tolto alla popolazione italiana quel poco di senso della legalità che ancora le rimaneva. E questo lo pagheremo per decenni.
E ha fatto strame del principio cardine di ogni liberaldemocrazia: l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge. Si dice che sistemi di protezione penale del premier esistono anche in "Paesi normali". Esistono, in pochi paesi, per gli atti che il premier compie nell’esercizio delle sue funzioni. Ma il "lodo Alfano" è omnicomprensivo, Berlusconi, in ipotesi, potrebbe uccidere la moglie Veronica senza essere indagabile e perseguibile fino all’esaurimento del suo mandato.
...E allora, ministro Carfagna, chi ha "superato ogni limite della decenza"?
Infine, onorevole ministro, Lei si scaglia contro il moralismo quando riguarda la sua persona o il premier, ma ne fa altrettanto nei confronti di Luxuria e di Sircana per fatti privatissimi. E visto che nella sua lettera, con toni fintamente dimessi, ma in realtà di grande arroganza, dispensa consigli "urbi et orbi"; permetta anche a me di dargliene uno: non scriva lettere pubbliche.

Non è il suo mestiere.

"A me non me ne frega niente della vita sessuale di Berlusconi. Ma tu non puoi mettere alle Pari Opportunità una che sta lì perché t’ha succhiato l’uccello, non la puoi mettere da nessuna parte ma in particolare non la puoi mettere alle Pari Opportunità perché è uno sfregio." (Sabina Guzzanti)