l'italia va a puttane

. venerdì 19 giugno 2009


...da "Liberazione"


VIDEO: le cene del premier




L'ANALISI DEI TG:


Dalla Rai a Mediaset: così un caso diventa "fantasma"


Nelle edizioni di sabato una vera pietra tombale seppellisce l'inchiesta di Bari
Silenzi, omissioni, mezze notizieil Patrizia-gate cancellato dai tg
Il Tg1 di Minzolini ha evitato di collegare Berlusconi alla D'AddarioSolo "feste a Palazzo Grazioli", aggiungendo: "Potrebbe trattarsi di millanterie"


È davvero possibile insabbiare uno scandalo che domina le prime pagine dei quotidiani nazionali, è al centro di un'inchiesta giudiziaria ed è finito immediatamente nei titoli della stampa internazionale? Sì, è possibile. In questa Italia dove il presidente del Consiglio ha anche l'ultima parola sulle nomine dei direttori di cinque dei sei maggiori telegiornali, ormai non c'è più bisogno di contestare i fatti, i sospetti e le accuse: basta nasconderli, e oplà, la notizia non c'è più.



Parla Ghedini, il legale del Cavaliere



Scusi, avvocato, ma come le è venuto in mente di parlare di «utilizzatore finale» quando c’è di mezzo una donna?
«Il termine 'utilizzatore finale' era riferito a una domanda di natura tecnico giuridica. Il codice utilizza in materia varie dizioni - tra cui prostituzione, pornografia, materiale pornografico - tutte connotate da disvalore giuridico e riferite a norme che distinguono con grande chiarezza diverse responsabili­tà. Ecco, si trattava dell’esemplifica­zione di uno schema giuridico».
Certo. Ma, a rileggere la sua fra­se, si ha l’impressione che la don­na sia assimilata a una bottiglia di champagne che si porta quan­do si va a cena da qualcuno.
«Non è così, assolutamente. Mi spiace ma il linguaggio tecnico è quello: colui che riceve è l’utilizzatore finale. Può essere un linguaggio crudo ma è così».
Notizie dalla procura di Bari, ne ha?«Mi pare che la procura prospetti che c’è un’indagine: nei confronti del Tarantini mica di Berlusconi. Il presidente non c’entra nulla».
Patrizia D’Addario sostiene di essere andata alle cene a palazzo Grazioli, dopo aver chiesto e otte­nuto 2.000 euro per il disturbo.
«Secondo lo schema disegnato dalla D’Addario, che a noi non risulta corretto, Berlusconi sarebbe soggetto inconsapevole. Se io vado a casa del presidente e per far bella figura, presentandomi con una bel­la donna, pago un’accompagnatrice è difficile che lui possa saperlo».
E se l’accompagnatrice si trattiene dopo cena?
«Se una di queste persone doves­se avere rapporti con lui, continuerebbe a non sapere e quindi non può avere né una implicazione di natura giuridica né morale».
Qualora la storia fosse in questi termini, la responsabilità è pe­nale di chi ti porta la ragazza?
«Non c’è alcuna possibilità che ci sia un collegamento tra il presidente e questa indagine».
Che idea si è fatto di Patrizia D’Addario?
«Dice cose prive di fondamento, a quanto mi è dato sapere. Non desta in noi alcuna preoccupazione se non il fastidio di doverci occupare di queste cose. La situazione è risibile: il presidente Berlusconi, che è dedicato al lavoro h24, è uomo ricco di denari e ricco di simpatia e di voglia di vivere...».
Quindi?
«Certamente non ha bisogno che qualcuno gli porti le donne. Pensare che Berlusconi abbia bisogno di pagare 2.000 euro una ragazza, perché vada con lui, mi sembra un po’ troppo. Penso che potrebbe averne grandi quantitativi, gratis. Eppoi, Berlusconi ha grande rispetto per il mondo femminile e nessuna attitudine a pagare una donna per avere rapporti con lui».
La D’Addario si aspettava favori dall’entourage del presidente?
«Se fosse stata nell’entourage di Berlusconi non avrebbe preso 7 voti con una lista civica. Dalla rappresentazione che dà di sé, non ne esce un profilo edificante».
Azioni legali?
«Valuteremo. Il presidente si occupa di cose serie. Lo faremo quando ne avrà il tempo»

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